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Strafalcioni e spiegazioni storiche – “Il Pepoli”

di Francesco Battella - SOCIAL LAB

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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La prof chiede: “Chi ha emanato lo Statuto Albertino?”
Gioacchino (nome di fantasia), risponde: “Giuseppe Mazzini”

Questo strafalcione storico ci spinge ad approfondire un argomento interessante.

Risposta sbagliata, ovviamente. Chiariamoci un pò le idee.
Lo Statuto Albertino è stato emanato da Carlo Alberto il 4 marzo del 1848.
La Carta Costituzionale da quel giorno entra in vigore nel Regno di Sardegna e costituirà la legge fondamentale anche del Regno d’Italia fino al 1 gennaio 1948.
Per espresso desiderio di Carlo Alberto si sceglie di utilizzare il termine “Statuto” invece di “Costituzione” per distaccarsi dai moti rivoluzionari del 1820.
Con lo Statuto Albertino si passa da una monarchia assoluta ad una monarchia costituzionale. Lo Statuto si compone di ottantaquattro articoli, quel che emerge è una struttura dello Stato nella quale al vertice c’è il sovrano che partecipa direttamente ai tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario.
Condividiamo con voi lettori i primi quattro articoli, che dovrebbero spingerci a riflettere su quanto la nostra Costituzione, subentrata allo Statuto, sia diversa rispetto a questo.

  • Art. 1 – La Religione Cattolica, Apostolica e Romana è la sola Religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi.
  • Art. 2 – Lo Stato è retto da un Governo Monarchico Rappresentativo. Il Trono è ereditario secondo la legge salica.
  • Art. 3 – Il potere legislativo sarà collettivamente esercitato dal Re e da due Camere; il Senato, e quella dei Deputati.
  • Art. 4 – La persona del Re è sacra ed inviolabile.