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Storie che restano – “Il Pepoli”

di Christian Paciosi, 3A

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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In questo articolo vi parlo di mafia, in ricordo di due figure simbolo della lotta: Falcone e Borsellino.

La mafia è un’associazione criminale nata in Sicilia.

In merito ricordiamo due grandi uomini che divennero il simbolo della lotta contro

l’associazione mafiosa: parliamo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, un magistrato e un giudice entrambi nati a Palermo.

Vivevano sotto scorta insieme alle loro famiglie. Grazie al loro duro lavoro tra Roma e Palermo riuscirono a portare 110 mafiosi al maxiprocesso. In questo maxi processo vennero effettuati 794 interrogatori e dati come pena molti ergastoli. Dopo il suo grande lavoro Giovanni Falcone era arrivato a mafiosi intoccabili e quindi nel 1992 ci fu la morte del giudice questa morte è avvenuta perché lo seguivano quando scese dall’ aereo lo stavano osservando con un binocolo e lui si mise alla guida della seconda Fiat croma blindata. Aveva deciso di guidare per stare accanto alla moglie Francesca Morvillo che soffriva di mal d’auto, era l’unico momento per stare accanto a lei. Arrivando all’incrocio per Capaci, Giovanni Brusca fece saltare in aria con 1000 kg di tritolo, l’auto di Falcone. Tutto era stato ordinato da Salvatore Riina. Sia Falcone che Francesca Morvillo morirono all’ospedale. Falcone morì tra le braccia di Borsellino. Dopo il funerale, Borsellino pronunciò la celebre frase “ora tocca a me”; due giorni dopo, mentre citofonava alla madre, saltò in aria con 500 kg di tritolo dentro il cofano della Fiat Croma.