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Porphyras – “Il Pepoli”

di Andrea Banchelli

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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Scienza e tecnologia moderne a supporto della storia, della letteratura antica e della cultura umanistica.

Nel 79 d.C una spaventosa nube ardente percorse i fianchi del Vesuvio per seppellire sotto metri di ceneri e lapilli le città di Pompei ed Ercolano, città che facevano della filosofia epicurea, libera e godereccia, il manifesto delle loro esistenze, con ville sontuose adornate da affreschi che lasciavano poco per fraintendere questo concetto.

Dei modi epicurei si parlava lungo le vie delle città, si scriveva sui muri e soprattutto sui papiri, un po’ come si fa oggi con giornali e post sui canali social e nel momento in cui l’ira del Vesuvio spazzò via le città, migliaia di questi papiri, ricchi di testimonianze e di frammenti di vita quotidiana, andarono persi. Fu necessario attendere il ‘700 quando l’archeologia cominciò a riportare alla luce questi luoghi e tra essi i papiri corrotti, carbonizzati, illeggibili, per secoli sottratti alla luce e immersi nel fango, molti di essi poi sbriciolati a seguito di improvvidi tentativi di restauro.

Grazie alle nuove tecnologie, oggi dopo 2000 anni essi tornano a raccontare le loro storie. Selezionate dagli archeologi tra i ritrovamenti di una villa di Ercolano (forse quella del ricco suocero di Giulio Cesare) le pergamene sono state fotografate da un acceleratore di particelle nei pressi di Oxford grazie al quale, con una luce particolarmente intensa, è stato possibile ricostruire parole in lingua greca appena percettibili all’occhio umano. Poi i testi sono stati dati in pasto all’intelligenza artificiale la quale, confrontandoli con un amplissimo archivio di memoria, ha rintracciato in essi strutture comparabili ai testi noti, interpretabili e di senso compiuto, attraverso un percorso di apprendimento concettualmente analogo a quello che fa il cervello umano, solamente svolto più in fretta e basandosi su un insieme di dati di confronto straordinariamente più ampio.

Per pubblicare questo articolo ho individuato cinque o sei fonti giudicate affidabili, le ho lette, ne ho fatto una sintesi mettendoci del mio per quanto riguarda la costruzione del testo e, nei ritagli di tempo, ho impiegato una settimana per scriverlo e aggiustarlo. L’Intelligenza Artificiale nelle sue versioni più evolute fa, in linea di principio, la stessa cosa, ma allenata ad attingere alle sterminate risorse del web e istantaneamente.

Attraverso opportune proiezioni statistiche l’AI ha dunque tradotto 2000 caratteri e qualche decina di parole, per ora il 5% del totale, sufficienti tuttavia ad aggiudicarsi i 700.000 dollari del Vesuvius Challenge una competizione globale per l’interpretazione dei papiri di Ercolano, finanziata da privati e aziende (pochi giorni fa è arrivata una donazione anonima di 100.000 dollari!) che aveva fissato il raggiungimento del target entro il 31 dicembre 2023: appena il cinque percento di testo interpretato.

I tre vincitori sono: uno studente di informatica presso l’Università del Nebraska-Lincoln (Luke Farritor), un Ph.D. in machine learning e studente presso l’Università Freie di Berlino (Youssef Nader) e uno studente di robotica all’ETH di Zurigo (Julian Schilliger), tutti sotto i 30 anni. I primi due si erano aggiudicati come antipasto premi rispettivamente di 40.000 e 10.000 dollari per aver tradotto la prima parola leggibile del rotolo: “porphyras” che significa “porpora” in greco antico; al terzo è stata proposta dai due una collaborazione al fine di giungere al bersaglio grosso, la decifrazione di passi più articolati del testo, per l’appunto quel 5%, che i papirologi hanno autenticato prima della proclamazione dei vincitori.

Il frammento tradotto sembra tratto da una discussione attorno a una domanda sul tema del “piacere”, baricentro della stagione epicurea: le cose che sono scarse sono di conseguenza più piacevoli? Non è chiaro a chi appartenga la risposta ma in essa l’autore controbatte dicendo che “come anche nel caso del cibo, non crediamo subito che le cose scarse siano assolutamente più piacevoli di quelle che abbondano”. Verso la fine della parte tradotta poi, egli passa all’attacco verso chi la pensa diversamente (forse i seguaci della dottrina stoica) che “non hanno nulla da dire sul piacere, né in generale né in particolare”. Poco di diverso da un attuale post sui canali social per sostenere la nostra rispetto alla tesi altrui.

Nel 2024 l’obiettivo è di passare alla lettura di interi rotoli e contemporaneamente amplificare l’interesse attorno a una villa che potrebbe aver posseduto un’enorme biblioteca con migliaia di altri papiri, per estendere le nostre conoscenze di poesia greca e romana, opere teatrali e filosofia, durante i primi passi del Cristianesimo. Quante opere classiche che consideriamo perse potrebbero ancora giacere nel sottosuolo di Ercolano? Scienza e tecnologia moderne a supporto della storia, della letteratura antica e in genere della cultura umanistica.

L’intelligenza artificiale generativa sta muovendo i primi passi e la storia della Vesuvius Challenge, un esempio tra i tanti di questi mesi, ci introduce verso sfide tecnologiche ed etiche assolutamente inedite e di portata ancora imprecisabile. Per alcuni, l’alba di un nuova stagione dell’umanità verso cui nutrire ragionevolmente timori e paure ma verso la quale però il nostro atteggiamento deve essere aperto alla conoscenza, all’approfondimento critico, al dibattito pubblico, alla presa di coscienza, all’esplorazione delle potenzialità e dei limiti, con fiducia nelle voci davvero autorevoli. E non di chiusura e rifiuto incondizionato.

L’IA accompagnerà le nostre esistenze, quelle dei nostri studenti e dei nostri figli. Meglio conoscerla e trattarla da compagna di strada che scegliere l’arrocco per ritrovarsi guidati da chi, con meno scrupoli, certamente non esiterà a farla propria.

 

Immagine: Vesuvius Challenge

 

Qui, come sono stati estratti i caratteri dai papiri carbonizzati nelle parole di uno dei vincitori

The ink detection Journey of the Vesuvius Challenge

 

Qui, come è nata la Vesuvius Challenge

Nat Friedman abbraccia l’intelligenza artificiale per tradurre i papiri di Ercolano (bloomberg.com)

 

https://www.bloomberg.com/features/2024-ai-unlock-ancient-world-secrets/?accessToken=eyJhbGciOiJIUzI1NiIsInR5cCI6IkpXVCJ9.eyJzb3VyY2UiOiJTdWJzY3JpYmVyR2lmdGVkQXJ0aWNsZSIsImlhdCI6MTcwNzE0MTk5MywiZXhwIjoxNzA3NzQ2NzkzLCJhcnRpY2xlSWQiOiJTOERZV0lUMEFGQjQwMCIsImJjb25uZWN0SWQiOiI5MTM4NzMzNDcyQkY0QjlGQTg0OTI3QTVBRjY1QzBCRiJ9.2YLiwKjMPV2UTnBJDAJSjcpwWTQQ-9YKaKnB1NIX7p0

 

Qui, il sito della Vesuvius Challenge

https://scrollprize.org/