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Corrispondenze – “Il Pepoli”

dalla Redazione

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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Chi entra in questi giorni nell’atrio del Pepoli, magari un po’ di fretta, o soltanto un po’ distratto e sovrappensiero, non può fare a meno di interrompere il flusso dei suoi pensieri, fermarsi e restare a bocca aperta.

Tutto nasce dalla volontà di abbellire la scuola in occasione dell’arrivo dei corrispondenti francesi (per ricordarlo al nostro pubblico, la scuola ospiterà un gruppo di studenti di Léognan, Bordeaux, nella settimana tra il 19 e il 26 marzo).

L’ispirazione artistica delle prof.sse Aulicino e Troiani le porta a ideare un progetto che diventa una perfetta metafora del senso insito nello scambio culturale: integrazione, fusione, cooperazione, in un dialogo reciproco in cui le differenze si amalgamano nell’insieme e gli elementi si completano l’un l’altro.

L’idea delle insegnanti di arte è di riunire in un’immagine unica qualcosa di rappresentativo del nostro Paese e del Paese dei nostri ospiti: la scelta per la Francia cade sulle Ninfee di Monet, in una delle tante versioni del pittore (scelta non casuale vista la ricorrenza, quest’anno, dei 150 anni dalla prima mostra impressionista a Parigi). Per l’Italia, cosa potrebbe essere più emblematico di un dipinto quale la Venere di Botticelli?

In più le due opere, pur lontane tra loro, hanno secondo le professoresse dei punti comuni, come l’elemento dell’acqua: non solo l’acqua è il soggetto fondamentale dei dipinti di Monet, ma è anche il contesto del dipinto italiano che, per chi non lo ricordasse, si colloca in un ambiente marino (l’approdo della dea sull’isola di Cipro).

Il progetto è di difficile realizzazione: prevede di installare un pannello diviso in 35 fogli A3 – il formato più comodo perché i ragazzi possano svolgere il lavoro singolarmente, anche a casa. La prof.ssa Caloisi provvede alla digitalizzazione del disegno, così suddiviso, dopodiché gli studenti delle classi seconde e terze che si sono resi disponibili procedono a colorare la sezione assegnata con pastelli acquerellabili (spiega la prof.ssa Aulicino che i pastelli acquerellabili sono una scelta tecnica: un disegno a più mani rischia di risultare disomogeneo per la differenza di mano, colori, tonalità… L’uso degli acquerellabili ha consentito di uniformare il lavoro nella fase finale di riunificazione dei fogli).

Le docenti ringraziano particolarmente le colleghe che hanno contribuito alla realizzazione del progetto (le prof.sse Caloisi, Fabi e Neri) e mettono l’accento sull’impegno, la cura e la dedizione degli studenti, che si sono prestati ad un lavoro la cui riuscita è stata più volte messa in dubbio, ma non si sono arresi…

E hanno dato vita ad un vero e proprio capolavoro.

Immagine

Scritta realizzata dagli studenti delle classi prime, coordinati dalla prof.ssa Fabi