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Libera i tuoi versi – “Il Pepoli”

di Amira Azizi, 3B

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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“Libera i tuoi versi”, il concorso di poesia cui la mia classe ha partecipato, patrocinato dal comune di Poggio Mirteto in questa edizione invernale, svoltasi domenica 3 dicembre presso la Biblioteca Comunale Peppino Impastato.

“L’amore è il carburante del nostro cuore, non facciamolo mai mancare”. Comincia così la premiazione del concorso “Libera i tuoi versi”, con le parole di Luciano Iezzi, lette dalla voce emozionata (ed emozionante) della sua compagna di vita Giusy. Si apre nel suo ricordo questa rassegna poetica che ha visto riempire la sala della biblioteca Peppino Impastato di ragazzi e persone di ogni età.

La giuria è composta da:

  • Massimo Di Giovenale, poeta e vincitore delle passate edizioni;
  • Daniela Diafani, maestra amatissima e presidentessa di questa giuria;
  • Valerio Moretti, new entry, esperto di storia e dialetti Sabini;
  • Marco Angelici, anche lui poeta.

La nostra classe, 3B della scuola secondaria di primo grado Pepoli, ha preso parte a questo concorso dopo aver scritto la poesia corale “Una scatola di macaron”, che avete già letto su queste pagine qualche numero fa. Quando siamo arrivati eravamo piuttosto emozionati, avevamo dei posti riservati in fondo a destra, vicino alla sezione dedicata alla letteratura straniera.

Nell’imbarazzo, ho pensato di nascondermi dietro ad “Orgoglio e pregiudizio”, il mio libro preferito, ma non sarei comunque riuscita a sfogliarlo.

I lettori più attenti noteranno che anche la domenica precedente siamo stati protagonisti in biblioteca, con Natale in Giallo, la differenza questa volta però la fa la “concorrenza”. Ci rendiamo subito conto infatti di essere i più piccoli, gli altri concorrenti, anche da fuori provincia, sono più grandi di noi, dei tipi delle superiori.

Scoraggiata, guardo Denisa vicino a me e le dico “secondo me non vinciamo niente”.

La prof, accanto a noi, ci sorride, dicendo che comunque andranno le cose questa è stata una bella esperienza, ed ha ragione. Abbiamo costruito la poesia partendo da parole generate dalle lettere dei nostri nomi e cognomi mischiate insieme. Io, Emira Azizi, non avrei mai creduto di poter generare così tante parole partendo da così poche lettere, con due Z per giunta!

Riuscire a trovare parole e a mischiarle tra loro donandogli profondità e senso, beh, per me non c’è premio che tenga.

Abbiamo ricevuto una menzione speciale per il nostro testo, ed il giurato che ci ha letto la motivazione ci ha invitati a continuare a scrivere, perché “la bellezza salverà il mondo”, giusto?